LA
SIMILITUDINE
 

 
Apollonio Rodio si mostra, nel suo poema, sensibilissimo alle scoperte scientifiche che caratterizzano l'epoca in cui egli vive (l'ellenismo): caratteristica, questa, che appare evidente in particolar modo nelle similitudini di cui il poeta fa uso, e che mostrano la sua competenza scientifica in diversi ambiti.
A differenza delle similitudini omeriche, in cui il razionale veniva utilizzato per spiegare l'irrazionale, nelle "Argonautiche" la similitudine viene utilizzata per spiegare qualcosa di umano, ad esempio il turbamento di Medea:
 
Come dentro la casa guizza un raggio di sole
dall'acqua appena versata in una caldaia
o in un vaso, e nel mulinello vibra qua e là veloce,
così s'agitava nel petto il cuore della fanciulla.
 
 ("Argonautiche" III, 756-789, trad. di Guido Padovano)
 
 
In un altro caso, la similitudine esemplifica la furia di un eroe:
 
Come il toro punto dall'assillo abbandona prati e paludi,
e si butta avanti senza darsi pensiero di pecore nè di pastori,
e fa la sua strada instancabile, ma poi alle volte
s'arresta, e levando il vasto collo muggisce
sotto il tormento dell'assillo spietato,
così, infuriato, Eracle ora muoveva senza riposo
le veloci ginocchia, ora cessava dalla fatica,
e mandava lontano la sua penetrante, terribile voce.
 
 ("Argonautiche" I, 1265-1272, trad. di Guido Paduano)
 
 

 
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